Nella carriera artistica di Prince, il 2007 è spesso ricordato per il 21 Nights In London: The Earth Tour. Ventuno concerti all’O2 Arena di Londra che registrarono il sold out per la maggiorparte delle date, compresi gli aftershow che regolarmente erano programmati nel vicino club Indigo O2. Prima di questo evento, Prince si rese protagonista di una cosa molto simile: il Per4ming Live 3121, ovvero il suo concert residency nel prestigioso Casinò e Suite Rio di Las Vegas.
L’accordo preso tra le parti era di trasformare la discoteca del celebre hotel nel Club 3121 e nei weekend, con frequenza quasi regolare, ospitare le performance di Prince e dei The NPG che in quel periodo vedevano protagonisti Cora Coleman-Dunham, Josh Dunham, Morris Hayes, Renato Neto e Maceo Parker. Questo diede il via ad una serie di quaranta concerti, iniziata la notte dell’11 novembre del 2006 per terminare il 29 aprile 2007. Spesso le esibizioni proseguivano nell’adiacente 3121 Jazz Cuisine, il ristorante che, oltre a proporre un esclusivo menu vegetariano molto costoso creato “ad doc” dallo chef personale del cantante, accoglieva, in una delle quattro sale, un piccolo palco, dove Prince suonava in occasione dei suoi aftershow notturni. I due locali prendevano nome dal titolo di quello che era il suo ultimo album, 3121, ed erano stati pensati ed allestiti con l’idea di replicare quello che l’artista aveva più volte proposto nella villa al 3121 di Antelo Rd., Los Angeles, la sua residenza tra il 2005 e il 2006, nonché location per numerose serate musicali e party.
Il prezzo base per l’ingresso era di 125 dollari e raggiungeva i 375 dollari per la prenotazione di tavoli e poltroncine VIP. Sul palco, semplice ed essenziale, spettacoli dalla durata di quasi due ore che generalmente iniziavano a mezzanotte. Le canzoni interpretate, un elenco complessivo di ben 150 titoli proposti, prendevano spunto dagli album più recenti Musicology e 3121 per poi arrivare ai memorabili classici e alle abituali cover. Prima di ogni esibizione il pubblico era intrattenuto con la musica proposta da DJ Rashida. Filmati autocelebrativi, proiettati sulle pareti, proponevano gli elogi e i complimenti fatti da Salma Hayek, Randy Jackson e Pharrell Williams nei confronti di Prince.
L’annuncio della nuova tournée, non fu accolta con entusiasmo. Il suo nome andava ad aggiungersi a quelli di personaggi che sceglievano Las Vegas come ultima spiaggia per uno pseudo-pensionamento. Un po’ presto per l’allora quarantottenne artista, soprattutto se si pensa al precedente Musicology Live 2004ever, che con i suoi novanta concerti tra Stati Uniti e Canada, gli era valso il riconoscimento dei tour dell’anno con un incasso complessivo di ben 87.4 milioni di dollari.
Per questo Per4ming Live 3121, la scelta di Prince fu inconsueta, assolutamente inattesa. Un’unica location che non lo costringeva a viaggi e trasferte. In compenso gli garantiva un costante afflusso e ricambio di persone e pubblico. Una formula ben conosciuta e sfruttata dai tanti artisti che avevano raggiunto l’apice del successo e che tentavano in tutti i modi di mantenerlo o di riconquistarlo. Prince non era uno di quelli e nessuno dei suoi fans si aspettava una soluzione simile.
Fortunatamente le preoccupazioni svanirono con il susseguirsi dei concerti. Las Vegas non ingabbiò Prince, anzi fu lui a dare un tocco di vita e scompiglio lasciando un ricordo indelebile. “Lo spettacolo era tutt’altro che uno spettacolo di pensionamento”, dichiarò in più occasioni Sam Jennings, art director che segui l’intera operazione di marketing. “Tutti erano convinti che fosse una buona opportunità per consolidare la sua popolarità, nel caso ce ne fosse stato bisogno. Inoltre la regolare presenza dell’artista a Las Vegas consentì di programmare esibizioni con ospiti invitati oppositamente, cosa che sarebbe stata ben più difficile da realizzare in occasione di un tour tradizionale”. Il palco del Club 3121 vide special guest del calibro di Elton John, Mavis Staples, Larry Graham, Will.I.Am, Sheila E., Cee-Lo Green, Doug E. Fresh, Talib Kweli, e Susannah e Wendy Melvoin.
Durante la sua permanenza a Las Vegas, Prince soggiornava in una delle suite del Rio. Curiosi aneddoti trapelarono mesi dopo, dai racconti di alcuni dipendenti del casinò. C’è chi ricorda le sue passeggiate notturne per l’hotel o le tante celebrità del mondo dello spettacolo e dello sport che lo venivano a trovare. C’è l’aneddoto del Golden Globe, ricevuto per Happy Feet nel febbraio del 2007, appoggiato in modo strano su di un tavolo dell’appartamento. Solo spostandolo i camerieri scoprirono che era stato messo lì per coprire la bruciatura causata da una delle candele che Prince amava accendere.
Una notte ordinò quattordici omelette e quattordici pancake. Chi ricevette la chiamata si presentò dopo pochi minuti alla porta della suite con due carrelli pieni di cibo. Quando il cameriere entrò nella stanza, fu lo stesso Prince che afferrò i piatti ed iniziò ad aiutarlo servendo gli ospiti presenti. Di frequente ordinava pizza che, qualcuno dichiara, accompagnava occasionalmente con un bicchiere di Pinot Grigio. Capitava anche che facesse regali al personale di servizio e spesso in occasioni di cene, da buon Testimone di Geova, intratteneva gli ospiti con discorsi su Dio e la religione.
Divertenti aneddoti che, veri o falsi che siano, fanno parte del personaggio e della leggenda. Quello che rimane del Per4ming Live 3121 e che ancora una volta Prince dimostrò di non essere per nulla ripetitivo e monotono, desideroso di sperimentare nuove idee, pensieri e progetti per appagamento personale, ma anche per il piacere dei fans.
Link e approfondimenti
reddit.com
vegas.eater.com
popmatters.com
medium.com
newyorker.com
nytimes.com