Small Club, trent’anni per un bootleg memorabile

Se parliamo di bootleg di Prince, il più celebre e menzionato è senza dubbio quello che tutti conoscono come lo Small Club. La registrazione “pirata” dell’aftershow che il cantante e la sua band iniziarono a suonare alle 3.00 del mattino del 19 agosto 1988 al Paard van Troje di The Hague (Olanda), è uno di quegli eventi storici che qualsiasi fans di Prince avrebbe voluto vivere in prima persona. Quella notte erano in quattrocentocinquanta fortunati spettatori difronte al palco che ospitava Sheila E. alla batteria, Levi Seacer Jr. al basso, Miko Weaver con la seconda chitarra, Dr. Fink con le sue tastiere, Atlanta Bliss alla tromba, le coriste Cat e Boni Boyer e naturalmente Prince. Solo Eric Leeds non era presente all’appello perché un po’ provato a causa dagli impegni precedenti: servizio fotografico nel pomeriggio, soundcheck e concerto serale allo stadio Feyenoord di Rotterdam, il secondo dei tre previsti nella città olandese per il Lovesexy Tour 1988.

L’improvvisa decisione di Prince non diede tempo ai gestori del Paard van Troje di stampare dei biglietti ufficiali da consegnare in cambio dei 15 fiorini (circa 7 euro attuali) pagati per l’ingresso al club. Il problema fu risolto riciclando vecchi tickets inutilizzati di altri concerti. Alcuni spettatori entrarono perché in possesso del pass del backstage del tour timbrato con la data di quel giorno. Una buona parte erano ospiti non paganti. Piccolissimo il palco messo a disposizione. Boni Boyer dovette rinunciare alle sue tastiere perché non c’era spazio sufficiente. Sheila E. non poté allestire la propria batteria, accontentandosi di quella già presente nel locale. Si trattava di una TAMA colore nero, strumento suonato anche da Prince durante Cold Sweat.

Il meglio di sé però Prince lo esibì suonando le sue chitarre: prima la Auerswald Model C di colore bianco e successivamente la Blue Angel. Dopo un’estemporanea introduzione strumentale Prince e musicisti iniziarono la loro esibizione, che si rivelerà ricca di improvvisazioni ed imprevedibili ispirazioni musicali. In poco più di un ora e mezza suonarono D.M.S.R., con un adattamento più che mai funky, la cover di Just My Imagination con un inebriante assolo di chitarra e Housequake con le appassionanti incursioni della tromba di Atlanta Bliss. Continuarono con la già citata Cold Sweat dove Sheila E., lasciato il suo posto a Prince, si improvvisa in una versione in “moviola” del Transmississippi Rap, si quello di It’s Gonna Be A Beautiful Night. Attimi di intimità con Still Would Stand All Time, canzone che sarà pubblicata solo alcuni anni dopo nell’album Graffiti Bridge. Con Forever In My Life si raggiunse il momento culmine dell’esibizione. Le tastiere in loop a dettare il ritmo, la voce di Prince che si incrocia con i cori del pubblico, le distorsioni della sua chitarra alle quali fanno eco quelle suonate da Miko e le incantevoli modulazione vocali di Boni B., resero quell’interpretazione mitica e unica. In chiusura Rave Un2 The Joy Fantastic, un’altra anteprima. Se siete curiosi andate a vedere nella discografia quanti anni passarono prima della pubblicazione dell’omonimo album.

Cosa rende memorabile questo bootleg? Senza dubbio la passione, l’emozione e l’energia trasmessa da Prince attraverso la sua interpretazione. Ma non solo perché a tutto questo si deve aggiungere quella che per noi è la causa principale, conseguenza di influenze sentimentali. La maggior parte dei fans di Prince scoprirono l’esistenza dei bootlegs con questo disco, rigorosamente in vinile. Uno dei primi distribuiti alla fine degli anni ‘80. Ai tempi questi dischi si trovavano tranquillamente negli scaffali dei negozi di dischi. Grazie allo Small Club ci si rese conto che Prince non era solo quell’icona pop conosciuta per le sue hits, per gli album ufficiali, i video su MTV, le copertine dei periodici ed i concerti promozionali. Con questa registrazione ci fu la possibilità di scoprire un nuovo Prince, un artista che si divertiva suonando nel locale sotto casa, che scherzava con i suoi musicisti, che faceva cantare il pubblico e coinvolgeva amichevolmente chi gli stava a pochi centimetri di distanza. È come se le luci di quel piccolo palco abbiano messo in evidenza un Prince diverso. Il bootleg creò un collegamento diretto tra i fans e l’artista, rendendolo quasi una persona normale. Dichiarazione non certo consueta per descrivere Prince.

Se prima della scomparsa di Prince la registrazione completa dello spettacolo al Paard van Troje si trovava solo illegalmente, ora in rete circola di tutto e di più. Da quella originale alle più recenti rimasterizzare (?). Noi vi segnaliamo uno dei tanti, giusto per farvi capire di cosa era capace Prince. Vale davvero la pena riascoltarlo, o perché no, ascoltarlo per la prima volta.

Mixcloud.com – Small Club Live 1988

Link e fonti
princevault.com
omroepwest.nl
twitter.com/zaheerali

Questa la set list completa del concerto

19 Agosto 1988 (a.m.)
Venue Paard van Troje
The Hague, Olanda

Setlist

Instrumental In G
D.M.S.R.
Just My Imagination (Running Away With Me)
People Without
Housequake
Blues In C (If I Had A Harem) (instrumental)
Cold Sweat
Forever In My Life
Still Would Stand All Time
I’ll Take You There
Rave Un2 The Joy Fantastic It’s Gonna Be A Beautiful Night

Un pensiero su “Small Club, trent’anni per un bootleg memorabile

  1. Io lo comprai in vinile nel 1990 e poi anche nella versione cd doppio. La cosa straordinaria era la qualità audio (soundboard). Grandissimo bootleg peccato non ci siano registrazioni video.

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.