Il suo nome è Khalid. Giovanissimo, classe 1998. Un solo album, quell’American Teen che gli ha permesso di vincere nel 2017 un MTV Video Music Awards come Best New Artist e di bissare per la stessa categoria ai Billboard Music Awards di quest’anno. Ha ritirato il premio come miglior album R&B agli iHeartRadio Music Awards e ha magistralmente chiuso la cerimonia dei Grammy Awards con una memorabile esibizione che l’ha visto protagonista con il rapper Logic nell’interpretazione di 1-800-273-8255.
Non avete ancora capito di chi stiamo parlando. Male, perché il personaggio in questione è il fenomeno e la promessa della nuova scena R&B, quella che entusiasma e che appassionerà gli appartenenti alla Generazione Z. Ragazzi che come lui sono nati a fine millennio. Ragazzi che socializzano via internet, che comunicano via Whatsapp e si presentano con le immagini pubblicate su Instagram. Lui ha milioni di followers, eppure a vederlo di persona, ma anche osservando le immagini che condivide, si ha l’impressione di un ragazzo estraneo a questo ambiente social. Sarà quell’aspetto gentile e cortese da perfetto vicino di casa. Non comporta da super star, anzi al contrario si presenta con estrema spontaneità. Non sembra seguire la moda e non ha neppure l’immagine del burbero ribelle, ma ha quel giusto atteggiamento che cattura e piace. Tutte sensazioni che si percepiscono attraverso la sua musica e che si apprezzano anche in scena, come è successo l’altra sera al Magnolia di Segrate.
L’anno passato ci siamo persi il suo spettacolo come opening act di Lorde. Questa volta non potevano farci sfuggire l’unica data italiana del suo Location Tour. Nessuno a fargli da apripista. Con lui solo una basica band composta da tastierista, batterista e chitarrista ai quali si sono aggiunte quattro ballerine. Alle 22.00 la sua comparsa on stage, accolta dalle grida dei trecento, o poco più, presenti. Età media da Generazione Z!

Khalid ha un’energia e una fisicità unici. Una voce versatile che si adatta alla perfezione sia alle note più basse che a quelle più acute, con una tonalità tutta particolare che lo rende riconoscibile tra i tanti. Sorriso splendente ed una miscela scenografica che ricordano il pathos di The Weeknd, e, forse per la capigliatura o per il dress-code che lo vede spesso indossare tute e pantaloni confortevoli, la simpatia di Kid’nPlay o The Fresh Prince of Bel-Air (raffronti che metteranno in difficoltà quelli della Generazione Z!). Ha conquistato la folla correndo, ballando e saltando sul palco per tutto lo show. Solo in occasione di suoni un po’ più tranquilli e personali, un esempio è stato Angels, Khalid si è seduto su di uno sgabello al centro del palco, come a voler concentrare l’attenzione del pubblico più sulla canzone che non su se stesso. Repertorio forzatamente limitato il suo. Lo spettacolo si è sviluppato sui successi dell’unico album pubblicato (American Teen, Location, 8TEEN, Cold Blooded e Young Dumb & Broke) alternandoli con alcune delle canzoni che l’hanno visto protagonista come featuring (Silence, Love Lies e OTW). Tra queste anche una piccola sorpresa con Raining in Miami, presentata come una delle nuove canzoni del suo prossimo album.
Khalid è senza dubbio un artista in forte crescita, uno dei più influenti e richiesti. La sua esibizione ha appassionato ed è stato apprezzata. Tuttavia c’è ancora un lungo percorso per arrivare al livello successivo: serve una conferma con i prossimi album ed è necessario perfezionarsi con un po’ di esperienza live. Tutti obbiettivi che Khalid può raggiungere e comprovare facilmente. Questo gli permetterà di inserirsi di prepotenza in quell’elenco di artisti che somministrano ossigeno alla nuova musica R&B, quella che non suonerà mai nello stesso modo.
Questa recensione la trovate anche su theitaliansoul.com