Prince, quel tocco purple che dava un nuovo aspetto alle carriere musicali

Prince era un vortice di creatività. Non conosceva limiti. Ha inciso dozzine di album e centinaia di canzoni. La maggior parte di queste produzioni erano per se stesso, per i suoi personalissimi progetti. A queste però si aggiungono altrettanti titoli scritti e poi “regalati” ad altri artisti. Per alcuni di loro fu l’occasione per iniziare una carriera, per altri una ritrovata celebrità. Questo è un elenco parziale di quelle canzoni. L’ordine è rigorosamente casuale.

Per ulteriori info:
princevault.com
rollingstone.com

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Vanity 6 – “Nasty Girl” (1982)
Hot Dance Club Play Chart Position: Number 1

Vanity 6, erano loro le cattive ragazze. “Nasty Girl” è stato uno dei singoli estratti dal loro omonimo ed unico album. Prince scrisse e produsse la traccia su misura per loro e per la pista da ballo, usando lo pseudonimo di Jamie Starr. La canzone raggiunse il primo posto nella classifica Hot Dance Club di Billboard e ci rimase sino all’arrivo di “1999” dello stesso Prince.

The Time, “777-9311” (1982)
Billboard Black Singles Chart Position: Number 2

Questa hit scritta per gli amici di Minneapolis anticipa Timbeland e la trap. Otto minuti di delirio. Il numero di telefono è quello vero del chitarrista dei Revolution, Dez Dickerson, che secondo Jasse Johnson dei Time non l’ha presa bene.

Stevie Nicks, “Stand Back” (1983)
Hot 100 Chart Position: Number 5

Ufficialmente l’autrice di “Stand Back” è Stevie Nicks, cantante dei Fleetwood Mac. La curiosità è che lei stessa ha dichiarato che in realtà la canzone “appartiene” a Prince. L’ispirazione per questa canzone le arrivò dopo aver ascoltato per la prima volta “Little Red Corvette”. Stevie Nicks realizzò “Stand Back” canticchiando il singolo di Prince. Mentre registrava la canzone, lo chiamò per raccontargli la storia. Prince la raggiunse negli studi, si mise ai sintetizzatori, registrò la traccia e se ne andò. Negli anni futuri nessuno riuscì a suonare le tastiere di “Stand Back” come fece Prince quel giorno.

The Time, “Jungle Love” (1984)
Hot 100 Chart Position: Number 20

Jimmy Jam e Terry Lewis erano componenti dei The Time, il gruppo voluto e creato da Prince. Con loro Morris Day, il leader e vocalist della band, il chitarrista Jesse Johnson e Jellybean Johnson alla batteria. Il loro primo successo arrivò nel 1984 con “Jungle Love” pezzo dal groove funky con un ritornello martellante. A scriverlo Jamie Starr, uno dei tanti alterego di Prince. Jesse Johnson, contestò il ruolo del suo ex capo nella creazione di questo pezzo. In un intervista all’NME del 1986, dichiarò “Ho scritto, suonato e prodotto cose come “Jungle Love”, questo è il mio sound”.

Kid Creole and The Coconuts , “The Sex of It” (1990)
Billboard Hot Dance Music Chart Position: 19

Mentre la carriera di Prince decollava, un’altra band punk-funk si affacciò sulla scena black e pop. Erano i Kid Creole and The Coconuts. August Darnell, leader e fondatore del gruppo ricorda un loro incontro: “Prince mi disse che gli dispiaceva per me perché, pur avendo avuto molto successo in Europa, non ero diventato una star in America. Mi fece avere una canzone che secondo lui mi avrebbe aiutato ad avere il giusto successo. Non è stato così”

Sheila E., “The Glamorous Life” (1984)
Hot 100 Chart Position: Number 7

Quando Sheila Escovedo si presentò a Prince nel lontano 1978 lui rispose: “Oh, ma io so chi sei tu”. Da lì una collaborazione che durò per decenni. Prince scrisse molte canzoni per quella che divenne un’amica, un’amante e sicuramente la sua batterista prediletta. “The Glamorous Life” è il perfetto esempio della sua incredibile abilità alla percussioni.

Sheila E., “A Love Bizarre” (1985)
Hot 100 Chart Position: Number 11

La canzone faceva parte di Romance 1600, secondo disco di Sheila E. Rispetto alla versione edit del singolo, quella dell’album è decisamente più lunga, dodici minuti tra battiti, urletti, sassofoni e sonagli in un crescendo che porta al delirio. Un estratto della canzone la troviamo anche nel stand-alone single “Purple Medley” che Prince realizzo nel 1995.

Chaka Khan, “I Feel for You” (1984)
Hot 100 Chart Position: Number 3

“I Feel for You” faceva parte di Prince, omonimo album del 1979. Alcuni anni dopo, Chaka Khan ed il produttore Arif Mardin, trasformarono questo brano in un terremoto electro-funk, contaminato dalla voce stellare della stessa Chaka Khan e l’hip-hop di Grandmaster Melle Mel (quello di “The Message”). L’armonica era di Stevie Wonder. Il disco vendette milioni di copie e vinse un Grammy 1985. Fu il più grande successo di Chaka Khan. Prince, era troppo occupato con Purple Rain per apparire sulla traccia.

Sheena Easton, “Sugar Walls” (1985)
Hot 100 Chart Position: Number 9

In occasione del loro primo incontro Sheena Easton ricorda Prince come una persona molto tranquillo e timida. La cantante inglese cambiò subito opinione quando ricevette la canzone che Prince, usando il nome Alexander Nevermind, scrisse per lei, “Sugar Walls”. Basta dire che fu inserita nelle liste delle canzoni oscene Parents Music Resource Center di Tipper Gore. I doppi sensi a sfondo erotico contenuti nel testo, entrarono di diritto nella storia del pop.

The Bangles, “Manic Monday” (1986)
Hot 100 Chart Position: Number 2

Dopo aver assistito ad un concerto delle The Bangles, Prince decise di scrivere alcune canzoni per il giovane gruppo femminile. Tra queste “Manic Monday”, un blues dedicato al primo giorno della settimana. Susanna Hoffstold ricorda quando la incisero: “Sapevamo che era una canzone di Prince e volevamo fare un ottimo lavoro. Quando Prince ascoltò la traccia rimase subito soddisfatto del risultato”. Fu il loro primo successo.

Art of Noise feat. Tom Jones, “Kiss” (1988)
Hot 100 Chart Position: Number 31

“Kiss” fu scritta per i Mazarati, ma quando Prince intuì il potenziale di questo pezzo, decise di tenerlo ed inserirlo nel suo album Parade del 1986. La sua versione andò al numero uno delle classifiche di mezzo mondo. Un paio di anni più tardi Tom Jones fu contattato dagli Art of Noise, produttori londinesi che, dopo averlo sento cantare questo brano in un suo show a Las Vegas, decisero di realizzare una versione funky-postatomico. Diventò la migliore cosa che Tom Jones fece negli anni ’80, conquistando la vetta delle classifiche e i meritati passaggi televisivi su MTV.

Patti Labelle, “Yo Mister” (1989)
Hot R&B/Hip-Hop Songs Chart Position: Number 6

Esperimento di New Jack Swing scritto e regalato a Patti Labelle. “Yo Mister” è diventata una delle hit più quotate di LaBelle.

Sinead O’Connor, “Nothing Compares 2 U” (1990)
Hot 100 Chart Position: Number 1

“Nothing Compares 2 U” era la sesta traccia contenuta nel primo album dei The Family, ma è solo con l’interpretazione di Sinead O’Connor che la canzone diventò una hit mondiale. La cantante irlandese la fece sua, interpretandola con l’emozione di una triste dedica alla madre deceduta.

The Time, “Jerk Out” (1990)
Hot 100 Chart Position: Number 9

“Jerk Out” è rimasta nel cassetto di Prince per quasi un decennio. Scritta nel 1982 in collaborazione con i The Time è stata ripescata per l’album Pandemonium solo nel 1990. Tante le rivendicazioni di chi fosse realmente l’autore, ma come ha dichiaro Jimmy Jam “In quei giorni, Prince era un vulcano di idee e noi li abbiamo messe in pratica.  Era sempre una jam session. Si suonava e si registrava. “Jerk Out” è nata in quel modo: era un groove di batteria che abbiamo sviluppato tutti insieme”.

Tevin Campbell, “Round and Round” (1990)
Hot 100 Chart Position: Number 13

Il film Graffiti Bridge è stato un flop al botteghino, ma la colonna sonora firmata da Prince conteneva spunti interessanti e collaborazioni di rilievo. Tra i tanti nomi un giovanissimo adolescente texano, Tevin Campbell, che cantava “Round and Round” con quel indimenticabile grido di apertura e i cori armoniosi. La canzone, che è apparsa anche su T.E.V.I.N. il suo debutto discografico, ha ottenuto una nomination ai Grammy per il Miglior R&B Vocal Performance maschile.

Martika, “Love… Thy Will Be Done” (1991)
Hot 100 Chart Position: Number 10

Quattro delle dieci canzoni dell’album “Martika’s Kitchen”, tra cui il cupo e meditativo “Love … Thy Will Be Done”, sono state scritte da Prince. L’ispirazione per queste canzoni è arrivata da alcuni appunti di Martika, che Prince prese in prestito e fotocopiò in occasione di un loro incontro a Paisley Park. Una settimana dopo, tornata in Virginia, la cantante ricevette via fax i testi della canzone e per posta una cassetta audio con la musica. “Love … Thy Will Be Done” diventò un successo. Spesso Prince la suonava in occasione dei suoi spettacoli.

Alicia Keys, “How Come You Don’t Call Me Anymore” (2001)
Hot 100 Chart Position: Number 59

“How Come You Don’t Call Me Anymore” era la B-Side di “1999”. La giovane e promettente Alicia Keys la scelse come canzone da mettere nel suo album di debutto “Songs in A Minor”, diventato poi multiplatino. Con l’aggiunta di luccicanti arrangiamenti al pianoforte e tastiere, riuscì a trasformata in un omaggio al suo eroe. I due divennero amici e quando nel 2004 Prince fu introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame, fu proprio lei a tenere il discorso celebrativo iniziato con la celebre frase: “Ci sono molti Re … ma c’è solo un Principe”.

Jill Jones, “Mia Bocca” (1987)
Hot 100 Chart Position: Number ?

Tutti quelli che hanno vissuto l’adolescenza negli anni ’80 la ricordano. Il successo di Jill Jones e della sua indimenticabile “Mia Bocca” sembra essere stato solo un successo italiano, forse europeo, ma di sicuro non americano.

 

 

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