Sign O’ The Times, due versioni per un video che ha lasciato il segno

Sign O’ The Times, come il colore viola, è sinonimo di Prince. A renderla celebre sono bastati una drum machine, una chitarra blues e la sua voce priva di falsetto, usata per descrivere il malessere di una società che viveva, e continua a farlo, in bilico tra delinquenza, droghe e malattie. Quello che però l’ha resa risolutivamente immortale è stato senza dubbio il suo originale ed inconfondibile video promozionale.

Nel 1987, anno di pubblicazione dell’omonimo album, Bill Konersman, un giovane graphic designer alle prime armi nel campo del visual effects, anch’essa nuova ed acerba forma di linguaggio artistico, realizza per Prince quello che solo alcuni anni dopo, verrà considerato un video all’avanguardia, uno dei primissimi “lyric videos”.

La scelta innovativa di Bill Konersman è stata abbandonare quelle che ai tempi erano le irrinunciabile scene coreografiche di che cantava, per dare spazio esclusivamente alle liriche del brano. Per Sign O’ The Times aveva scelto una combinazione di colori, figure geometriche, flash e simboli che si armonizzano con la musica e le parole della canzone che scorrono come i titoli d’apertura di un telegiornale, scritte con l’allora unico font disponibile, il Times Roman. Un raffinato ritorno alle origini della musica illustrata, qui però perfezionata rispetto ad alcuni esempi che l’hanno preceduto, come quello di Bob Dylan per Subterranean Homesick Blues o di Moonlight in Glory di Brian Eno e David Byrne.

Non abbiamo la data esatta di quando il venticinquesimo video di Prince venne realizzato. La leggenda racconta di una lunga notte, davanti al monitor di uno dei primi computer e software progettati per elaborare motion graphics. Prince non aveva tempo di cercare un vero regista e chiese a Konersman, parente di quello che era il fotografo che seguiva Prince in quegli anni, di creare qualcosa di originale. Il desiderio di Prince fu esaudito.

Due le versioni realizzate, leggermente differenti tra di loro, entrambe della durata di 3.44 minuti. Questo video li mette a confronto (quello di sinistra è quello ufficiale).

 

 

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