Prince e la cover di “The World Is A Ghetto”. Quando si parla di reinterpretazioni esemplari

Tutti noi sappiamo che una cover è il rifacimento di un brano musicale, da altri interpretato e pubblicato in precedenza. Quello che pochi sanno è che spesso Prince dava spazio, in occasione dei suoi spettacoli, a queste cover. Everyday People, I Want To Take You Higher, No Diggity, Sweet Thing o Come Together sono solo alcuni dei titoli che gli piaceva suonare, alternandoli con quelli dei suoi successi. Per lui cantare le canzone di altri artisti significava rendere onore all’artista stesso. Le sue reinterpretazioni, questo il temine che meglio si adatta, erano presentate con estrema professionalità e rispetto, anche se Prince aggiungeva sempre qualcosa di estremamente personale. Non crediamo lo facesse per protagonismo. A lui piaceva suonare e lo sapeva fare in modo eccellente.

In più di un’occasione queste nuove e diverse interpretazione, hanno raggiunto visibilità e notorietà. Celebre quella del 28 aprile del 2008 quando in occasone del Coachella Festival, Prince si è concesso una particolarissima rilettura di Creep, un successo di Thom Yorke e dei suoi Radiohead. Otto minuti di musica live che hanno arricchito la storia del celebre festival e che hanno dato vita a discussioni infinite tra esperti avvocati e opinionisti riguardo i diritti d’autore e le condivisione musicale on line. Ricordiamo anche l’apertura del concerto di Perugia del 2011 con una versione di Stratus di Billy Cobham che ha fatto subito capire agli spettatori accorsi all’Arena Santa Giuliana di Perugia che qualcosa di straordinario sarebbe successo. Anche in occasione della trasmissione televisiva organizzata da MTV per presentare la pubblicazione dell’album Musicology nel 2004, Prince non si è fatto mancare l’opportunità di suonare e cantare con tutti presenti Sweet Thing di Rufus & Chaka Khan.

Quella che più mi ha impressionato, anche perché vissuta in prima persona, è stata la sua reinterpretazione di The World Is A Ghetto, canzone del 1972 dei War, suonata la notte del 10 settembre 2007 al The IndigO2 di Londra in occasione di un aftershow. La chitarra di Prince ed il susseguirsi degli assoli di Greg Boyer al trombone, di Lee Hogans alla tromba e la batteria di Cora Coleman-Dunham hanno impreziosito un adattamento strumentale del brano che incarna perfettamente la filosofia appena descritta: omaggiare l’artista e personalizzare con rispetto, riuscendo così a creare una giusta euforia collettiva che dovrebbe stare alla base di ogni esperienza live.

Questa è la versione di The World Is A Ghetto suonata quella notte. Questo era Prince.

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“The World Is A Ghetto” – Prince 10 settembre 2007, The IndigO2, Londra

 

 

Un pensiero su “Prince e la cover di “The World Is A Ghetto”. Quando si parla di reinterpretazioni esemplari

  1. Fantastico, sarebbe una meraviglia una compilation live di cover come questa, ma immagino che chi sta gestendo il suo patrimonio artistico non sara’ mai all’altezza di questo compito. Sarebbero necessarie persone del livello di Simone, che intanto ringrazio per questo gioiello

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