Il 7 giugno del 1958 nasceva Prince Roger Nelson. Il 7 giugno del 1993 nasceva “O{+>“ Come molti sanno, Prince e “O{+>“ sono la stessa persona. Questa sovrapposizione di nomi e simboli, iniziò il giorno del suo 35 compleanno, quando Prince annunciò con un comunicato stampa, di voler abbandonare il suo nome anagrafico per sostituirlo con un simbolo. Solo poche settimane prima aveva reso nota la volontà di ritirarsi, di non voler più comporre nuova musica. Gli album che doveva consegnare per contratto alla Warner Bros li avrebbe realizzati con del materiale inedito scritto e composto negli anni precedenti e conservati nella sua famosa cassaforte. Se la notizia del probabile ritiro provocò una grande confusione, ancora peggio fu il disorientamento che creò l’annuncio del cambiamento di nome e di tutto quello che ne derivò. Per prima cosa il simbolo non aveva un esatta pronuncia. Come poterlo chiamare? Si dovette trovare un’alternativa a quel simbolo. Iniziò a circolare l’acronimo TAFKAP, “The Artist Formerly Known As Prince” (L’artista precedentemente conosciuto come Prince) diventato successivamente il più semplice, The Artist. A questo si aggiunse la motivazione non del tutto chiara del perché di tale scelta e perché utilizzare proprio quel simbolo grafico. Per rispondere alla prima domanda possiamo spiegarlo dicendo che Prince si sentiva troppo legato alla volontà della Warner Bros.
“La società discografica possiede il nome di Prince ed i diritti della musica che Prince ha creato. Prince è diventato solo una pedina utilizzata per produrre più soldi a favore della Warner Bros.”
La sua idea era quella di continuare a rispettare i sui doveri contrattuali con la Warner Bros, contratti firmati con il nome Prince, ma nello stesso tempo voleva crearsi una seconda possibilità per produrre e distribuire nuova musica utilizzando un altro nome. Sentendosi limitato e condizionato dalle volontà della major, Prince trovò questo escamotage che porto avanti sino 16 maggio del 2000, giorno in cui riprese il suo vecchio nome. Album come The Gold Experience (1995), Chaos And Disorder e Emancipation entrambi rilasciati nel 1996, uno per la Warner Bros il secondo con la EMI, la sua nuova etichetta discografica, ma anche Rave Un2 The Joy Fantastic sono solo alcuni degli album firmati a nome “The Symbol”. Questa la giustificazione principale, alla quale Prince aggiunse anche quella spirituale, legittimando la scelta come il sincero desiderio di liberarsi del passato per affrontare nel modo migliore il futuro.
Il perché di quel simbolo ha più ipotesi. La prima teoria, comune tra i fan, era che il suo nuovo nome doveva essere Victor. Questa teoria trovava riscontro nel testo della canzone semi-autobiografica The Sacrifice Of Victor. Il brano chiude l’album The Symbol (1992). Questo disco si apre con la canzone My Name Is Prince per poi svilupparsi e terminare proprio con la strofa finale di The Sacrifice Of Victor che diceva … “My name will be Victor, Amen”, in netta contrapposizione con quello dichiarato nella canzone d’apertura. Se prendiamo singolarmente le lettere che compongono la parola V-I-C-T-O-R, queste, incastrate tra loro sembrano, richiamare il simbolo in questione “O{+>“. Una seconda spiegazione è quella che si legge sul libretto di partecipazione per il matrimonio tra Prince e Mayte Garcia. La storia racconta che durante un viaggio che portò Prince a Porto Rico in visita alla sua promessa sposa, lui vide proprio questo simbolo.
“What is this symbol?”
What does it really
mean?
A voice says 2
him, “It’s your name.”
A dire il vero il simbolo che lo rappresentò per tutti quegli anni, era in realtà un simbolo che lo accompagnava già da un po’ . I primo esempi si possono vedere sulla copertina di alcuni singoli come Let’s Go Crazy o Take Me Whit You, ma anche indossato sulla giacca di pelle di Graffiti Bridge.
Inizialmente rappresentava la semplice congiunzione dei simboli dei generi maschile e femminile. Prima della pubblicazione dell’album The Symbol fu ridisegnato su richiesta dello stesso Prince che voleva un simbolo grafico da utilizzare per dare il titolo a quell’album. Con la collaborazione di Mitch Monson e Lizz Luce fu disegnato il simbolo che tutti noi conosciamo. Per la Warner Bros si presentò il problema del font da stampare sui libretti e sulle copertine dei dischi e dei cd. Si rese necessario creare appositamente un carattere da inviare non solo alle tipografie, ma anche alle redazioni di giornali e riviste. La direzione della Warner Bros diede l’incarico di realizzare il simbolo graficamente per poi distribuirlo ai diretti interessanti utilizzando dei floppy disk.
La storia di questo cambiamento non ebbe mai fine. L’argomento è rimasto una domanda classica durante tutte le interviste che Prince rilasciò negli anni successivi, anche dopo essersi riappropriato del suo vero nome. Comunque ai tempi Prince prese molto seriamente il suo cambio di nome. Basti pensare che chi lavorava a Paisley Park in quegli anni rischiava di essere multato se chiamavano Prince con il suo nome. Per questo motivo chi lavorava con lui lo chiamava semplicemente “The Boss”.
Link:
twincities.com/1993/06/09/from-the-archives-prince-changes-his-name
avrev.com/home-theater-news/music-general-news/17-05-2000
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Grazie Simone.
La prima volta che vidi il simbolo, era sulla copertina di purple rain, stampato sulla moto.
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