Lo scorso weekend la National Association of Black Journalists si è riunita a Minneapolis per la loro annuale assemblea. Tra gli avvenimenti in programma, anche la serata danzante organizzata a “casa” di Prince, la Paeisly Park Studios. Chi tra gli invitati sperava in una sua esibizione è rimasto deluso. La sua presenza si è limitata in un saluto fugace e un breve discorso con il quale ha confermato la pubblicazione del suo nuovo album HitnRun, programmata per il prossimo 7 settembre.
La discussione si è poi prolungata con un ristretto gruppo di giornalisti ai quali il cantante ha esternato le sue preoccupazioni per il futuro dell’industria discografica. La scelta di appoggiarsi alla piattaforma fondata da Jay-Z invece che ad una tradizionale etichetta discografica per presentare e distribuire il suo nuovo disco, è stata fatta perché …
“ … i contratti discografici sono una forma di schiavitù. Ad ogni artista giovane darei il medesimo consiglio … non firmate per nessuno…”
Ha poi proseguito
“… una volta che abbiamo le nostre risorse, possiamo procurarci ciò di cui abbiamo bisogno autonomamente. Jay Z ha speso 100 milioni di dollari per mettere in piedi il suo servizio. Dobbiamo supportare gli artisti che stanno provando ad essere padroni delle proprie cose …”
Per quanto riguarda l’album, Prince si è lasciato scappare alcuni dei titoli che andranno a comporre la setlist. Hai già citati A 1,000 Hugs And Kisses, Hardrocklover e ad una nuova versione di This Could Be Us si aggiungono Shut This Down e Million Dollar Show. Quest’ultimo brano è cantato in compagnia della cantate svedese Snoh Aalegra. HitnRun sarà si disponibile in formato digitale, ma successivamente sarà distribuito anche su supporto fisico quindi cd e speriamo anche vinile.
….
Personalmente rimango dell’idea che Prince, pioniere nell’utilizzo di internet negli anni 90′, abbia perso l’intuito sperimentato in quel periodo. Libero di sostenere Tidal e l’iniziativa di Jay-Z. Anzi stupido non farlo perché potrebbe, attraverso questo spazio, farsi ascoltare ed apprezzare da un pubblico più giovane. Ma se da una parte ci sono le nuove generazioni, dall’altra rimangono i sui fans, quelli reali e Prince di loro (di noi) non deve assolutamente dimenticarsi. Stiamo parlando di chi lo ascolta da anni, di chi lo rincorre in giro per il mondo, di chi ha sempre comprato i suoi dischi, belli o brutti, di chi lo supporta in rete o nei social network diffondendo il suo “verbo” (… ok, qui stiamo esagerando). A tutte queste persone, Prince dovrebbe dedicare più attenzione. Quello che manca è un punto d’incontro. Basterebbe un sito web degno di tale nome dove condividere qualche canzone inedita, un paio di video del suo ultimo concerto o l’intervista dove insulta e manda a quel paese le major. Un www. prince. qualcosa dove vendere in esclusiva il suo merchandising, i tourbook o le t-shirt con il suo faccione, dove, perché no, organizzare quiz e concorsi a premi. Qualcosa di molto simile al rimpianto NPG Music Club dei primi anni 2000. Con l’iscrizione c’era il privilegio di poter assistere ai soundcheck o accedere ai gold circle a ridosso del palco durante i sui show, senza dimenticare gli album disponibili in download. Basterebbe poco per accontentare anche i fans più incalliti. Sono convinto che chiunque sarebbe disposto a pagare un giusto abbonamento, se proprio ce ne fosse la necessità. Vuole combattere lo spaccio di bootleg? Inutile far chiudere e denunciare i blog che condividevano, ma non vendevano, le registrazioni live dei sui concerti. Che apra la sua “cassaforte” e distribuisca anche a pagamento il prezioso materiale contenuto. Questa si che sarebbe una saggia mossa, anche perché è quello che chiedono i suoi fans. Lasciamo da parte Tidal e la sua quota d’iscrizione. Non credo porterà benefici a nessuno ne a Prince, ne alla causa di Jay-Z, che guadagnerebbe molto di più concentrandosi su artisti più attuali, e ne tanto meno a noi poveri utenti. Prince potrebbe fare ciò che vuole con la sua musica senza essere costretto a firmare o sottoscrivere contratti con intermediari. E’ quello che ha sempre voluto. Potrebbe fare televendite e distribuire la sua musica direttamente dal pc di casa. Probabilmente non ha tutto questo interesse nel farlo. Ma allora perché continuare a lamentarsi? Perché non propone qualcosa ideato da lui, creato dal suo staff e dai suoi collaboratori? Oppure perché non farlo fare direttamente ai suoi fans. Perché non dare la possibilità anche a loro di gestire, contribuire al progetto e di svilupparlo con consigli o suggerimenti?
Mi è capitato di vedere il sito di Bruce Springsteen o degli U2 e devo dire che sono rimasto sorpreso. Video, registrazioni live, la loro storia fatta di immagini e musica, ristampe di vinili e dvd, magliette e libri.
Prince, ma cosa stai aspettando?
Link
theguardian.com
factmag.com
lastampa.it
….
Ciao Simone, sono pienamente d’accordo con te. Parlo come fan di P. dal lontano 1984 e sinceramente trovo letteralmente assurdo il dover sottoscrivere un abbonamento con una piattaforma, per la quale non nutro interesse, solo per poter scaricare il nuovo Album e per non dover attendere la commercializzazione del CD e, magari, anche del vinile.
Ti saluto e ti ringrazio per il tuo sempre inestimabile contributo.
Un abbraccio.
Andrea.
"Mi piace""Mi piace"
daccordissimo, il Prince coi capricci da diva andava bene 15 anni fa, speravo che la maturità lo avrebbe avvicinato ai suoi fan, quelli che lo seguono da Purple Rain in poi, almeno qui in Italia, tutti suoi coetanei, che meriterebbero un sito web come si deve, qualche pezzo ogni tanto dal suo famoso “archivio”, una tournee …
"Mi piace""Mi piace"