“Around The World In A Day” di Prince compie 30 anni (1985-2015)

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Nella settimana appena trascorsa si sono celebrati i trent’anni di Around The World In A Day, il settimo studio album di Prince, il secondo accreditato anche ai The Revolution. Era il 22 aprile del 1985, solo dieci mesi dopo la pubblicazione di Purple Rain, quando Prince presentò al mondo questo suo nuovo disco. Realizzato, composto e suonato solo per il suo piacere e per quello dei fans più fedeli, Prince dimostrò di voler abbandonare il vessillo viola per vestirsi con un arcobaleno di colori, fatto di strumenti e sonorità di inequivocabile influenza orientale, dimostrando a tutti la sua creatività e la voglia di sperimentare nuove tecniche, senza preoccuparsi del successo raggiunto o delle aspettative. La leggenda racconta di una presentazione dell’album fatta di fronte ai dirigenti della casa discografica, senza aprire bocca, ma facendo parlare direttamente il disco. Al termine dell’ascolto, la fuga. Scelta difficile da parte della Warner Bros, ma dopo un trionfo come quello di Purple Rain come poter opporsi all’artista che più ti ha fatto guadagnare nell’anno appena trascorso? È sufficiente ascoltare i primi secondi della title track, con quel suo urlo liberatorio, per capire che Purple Rain era solo un ricordo. Come previsto Around The World In A Day non eguagliò il successo planetario del precedente disco, ma ottenne i consensi della critica e raggiunse la posizione n°1 della Billboard Top Pop Albums, appena 20 settimane dopo che Purple Rain l’abbandonò. Il disco vendette quasi due milioni e mezzo di copie negli Stati Uniti. Questo è stato anche il primo album realizzato con la Paisley Park Records, ai tempi controllata dalla Warner Bros. Nessun tour promozionale, ma le note di Around The World In A Day aprirono tutti i concerti del “Parade Europe Tour 1986”.