
Concerto a dir poco elettrizzante e grandissima partecipazione del pubblico, come si può notare dalle clip sul profilo YouTube delle 3rdeyegirl. Bellissima pure la location scelta, una sala polivalente costruita a fine ’800 in pieno centro, dotata di un’acustica fantastica.
Il concerto viene annunciato su Facebook con sole 72 ore di anticipo tra lo stupore e lo scetticismo generale dei Portoghesi, i quali per giunta si lamentano del costo “elevato” del biglietto (50 euro è in realtà di gran lunga il biglietto più economico in Europa). Qui Prince ha suonato per la prima solo nel 1993 e non ha in Portogallo il seguito che avrebbe nel Nord Europa. L’impressione è che Prince sia da queste parti soltanto per vedere l’amica Ana Moura (“Portugal, I’m in love with your sea, I’m in love with your Queen… Ana Moura!” dirà a metà concerto mandando in orbita il pubblico) e che quest’ultima avrebbe dovuto unirsi alla band sul palco del Coliseu. Mercoledì 14 i settimanali sono già usciti, i quotidiani parlano pochissimo di un concerto che non viene pubblicizzato e in città non si respira nessuna atmosfera d’attesa. L’esatto contrario di cio’ che avviene sui social network.
Arrivo al Coliseu dos Recreios con largo anticipo. Il tempo di ascoltare Even Flow nel (pre)soundcheck e mi metto subito in fila. La scelta premia: Joshua Welton e altri membri dell’entourage distribuiscono ai primi arrivati un pass per accedere alla zona VIP. Ore 20.15, si aprono le porte. Una corsa sulle scale del Coliseu e siamo in prima fila sotto il palco. L’attesa è una vera tortura. Quasi un’ora di ritardo sull’orario d’inizio previsto in un calore infernale, con musica dei Gipsy Kings in rotazione sull’impianto stereo. Quando il pubblico inizia a spazientirsi le 3 ragazze si presentano sul palco. E’ Hannah Ford la portavoce. Sembra uscita da un teenager movie della Disney, ma è solo un’impressione. Si scusa per il ritardo, carica il pubblico e chiede di spegnere i cellulari (“non nascondetevi dietro la tecnologia, godetevi il concerto!” e come non darle ragione). Tempo pochi secondi ed è Let’s Go Crazy Reloaded, seguita a ruota da Endorphinemachine, She’s Always In My Hair e Screwdriver. La prima parte del concerto non fa prigionieri. L’impatto del quartetto è da brividi e il pubblico se ne accorge. Il colpo d’occhio sulla platea e le balconate è notevole. Il coinvolgimento è totale. Prince si divide tra assoli hendrixiani e pianisimi jarrettiani, con il risultato di trovarlo alle tastiere quando meno te l’aspetti (Stratus, The Max e Purple Rain). Altri momenti salienti del concerto, il nuovo arrangiamento di I Could Never Take The Place Of Your Man, il blues sempre più torrido di The One, ed il piano medley Diamonds&Pearls + The Beautiful Ones.
Se questa band riuscisse a veicolare in un album la stessa energia dei live, con quella copertina supercool che tutti ormai conosciamo, potremmo trovarci di fronte ad uno dei migliori dischi di Prince degli ultimi 25 anni.
Chiudo con una breve considerazione personale. Poco più di un anno fa ho lasciato Verona per vivere e lavorare a Lisbona. L’imbarazzante silenzio che ha avvolto la cancellazione della data di Prince in Arena (per la quale ero pronto a tornare ad ogni costo) seguita pochi giorni dopo dall’annuncio a sorpresa di questo concerto è stato per il sottoscritto un graditissimo segno del destino.
Un cordiale saluto a tutti.
Ringrazio Emanuele per il commento al concerto.
……..
Questi i video del concerto condivisi da 3rdEyeGirl su prorio canale YouTube
…………..